Rita ha un’idea molto precisa di come vuole che sia il suo progetto, iniziato dalla mamma negli anni Cinquanta: un negozio-atelier-salotto. Ne conseguono la scelta attenta e coerente dei brand, del servizio e dell’organizzazione.
“Il negozio Norma nasce da un progetto di mia mamma dei primi anni Cinquanta con un piccolo laboratorio poi atelier di vestiti su misura, cappotti e abiti da sposa. Poi si sposta in pieno Corso Mazzini e apre il suo primo negozio di abiti confezionati prêt-à-porter”.
“Io e mia sorella cresciamo, la aiutiamo nei fine settimana nella conduzione e nella vendita: si apprendono le tecniche così, senza volere, dell’accoglienza, della condivisione e dell’ascolto”.
“Nei miei studi faccio l’Istituto d’arte: credo che mi abbia aiutato tantissimo. Ho proseguito per un po’. Poi decido di venire ad aiutare mia mamma. Sono trentatre anni che sono qua e sto proseguendo questo suo bellissimo progetto”.
Rita pensa che il suo negozio debba essere un salotto “nel senso che è sempre abbastanza tranquillo, la persona viene ascoltata e poi si decidono le cose insieme. C’è una parte umana nel commercio, è questa, a me piace moltissimo e spero di riuscire a portarla avanti”.
“In questo bellissimo progetto rientra anche il nostro outlet. Era stato condiviso già insieme a mia mamma ed effettivamente è la parte commerciale delle cose che potrebbero essere non più rivalutate invece presentate in un altro negozio formano un servizio e un’offerta ulteriore”.