Agenti e rappresentanti di commercio nella “tempesta perfetta”, tra rincari del carburante, riduzione dei margini e carenza di prodotti da vendere. Il presidente provinciale FNAARC, Stefano Peterlini: «Ripresa? Sì, ma dei costi. Occorre ridurre il costo del carburante agendo anche sulle accise e attualizzare i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto auto»
La “tempesta perfetta” colpisce gli agenti e rappresentanti di commercio: «Siamo ancora molto distanti dai livelli pre-pandemia del 2019 e l’unica ripresa vera che stiamo registrando, purtroppo, è quella dei costi», spiega Stefano Peterlini, presidente provinciale FNAARC, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Pesa sugli agenti e rappresentanti di commercio – che hanno nell’auto il loro “ufficio” con una media annua di oltre sessantamila chilometri percorsi – il rincaro del carburante che si unisce al vertiginoso aumento generale dei costi. «L’incremento dei costi per gli agenti è di almeno il trenta per cento. Salgono nominalmente anche i ricavi, ma è una crescita fittizia derivata dall’inflazione. In realtà -spiega Stefano Peterlini- i nostri margini si assottigliano per la diminuzione delle vendite, la concorrenza dell’online e la carenza di prodotti da vendere coi ritardi nelle forniture».
Confcommercio-Fnaarc sollecitano subito interventi concreti per gli agenti e rappresentanti di commercio: «Duecentoventicinquemila professionisti in Italia che, intermediando oltre il settanta per cento del Pil nazionale, costituiscono il motore delle Pmi. Ed è bene ricordare -aggiunge Stefano Peterlini- che siamo stati fra le categorie più colpite dalle conseguenze economiche della pandemia».
«Deve essere ridotto il costo del carburante -continua Stefano Peterlini- anche agendo sulle accise: i costi di trasporto stanno subendo violenti rialzi e sono la voce di spesa più importante nel bilancio degli agenti e rappresentanti di commercio. È perciò indispensabile calmierare i costi legati alla mobilità. Inoltre, vanno attualizzati i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’auto perché il tetto attuale non ci consente di poter investire adeguatamente per rispondere a pieno alle nostre esigenze: dalla maggior sicurezza dell’autovettura, alle nuove tecnologie green».
«Più in generale -conclude Stefano Peterlini- deve essere compiuto ogni sforzo per ridurre le aliquote e la pressione fiscale».